Politica

Centrale Cerano, ascoltati vertici Enel. Ventola: “Svelati bluff di Emiliano e M5S”

La Redazione
Francesco Ventola
I dirigenti Enel hanno negato la tesi per cui ci sarebbe rischio più alto di mortalità e di contagio malattie nel brindisino
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La sostenibilità economico-ambientale della Centrale termoelettrica Federico II di Cerano, è stata oggetto dell’audizione che si è svolta nella seduta della Commissione Ambiente della Regione Puglia presieduta da Mauro Vizzino, richiesta dai consiglieri regionali del M5S Gianluca Bozzetti, Antonio Trevisi e Cristian Casili.

I dirigenti Enel hanno negato la tesi per cui ci sarebbe rischio più alto di mortalità e di contagio malattie nel brindisino. Lo studio del professor Leonardo Palombi del Dipartimento di biomedicina e prevenzione dell’Università di Tor Vergata ha dimostrato che che per le malattie cardiovascolari ci sono provincie pugliesi più a rischio pur non avendo una centrale al carbone.

E’ intervenuto sull’argomento il consigliere regionale di Canosa Francesco Ventola, che ha dichiarato: “Due bluff svelati in un sol colpo: quello del Movimento 5 Stelle, che chiede la chiusura della Centrale di Cerano perché considerata pericolosa per la salute dei brindisini, e quello del presidente Emiliano, che parla di decarbonizzazione con la stampa ma non con l’Enel.”

Sul Movimento 5 Stelle Ventola si è così espresso: “I valori di inquinamento di Brindisi sono fra i più bassi d’Italia fra le città industrializzate. E quindi il M5S la smetta di gridare al lupo al lupo solo per conquistare titoli di giornali e creare un’allarme nei confronti di una società, che come è stato ribadito ieri, 10 gennaio, in commissione, pur non richiesto, ha investito ingenti risorse per l’ambientalizzazione. Fosse stato così in altre zone della Puglia forse saremmo in condizioni diverse.”

E sul presidente della Regione Puglia: “Un capitolo a parte andrebbe dedicato a Michele Emiliano che da Bari a Parigi, passando da Roma, va in lungo e in largo a sbandierare il suo progetto di de carbonizzazione di Cerano e Ilva, ma non ne discute mai in modo concreto e istituzionale con i soggetti che sono deputati. Oggi i dirigenti Enel hanno ribadito non solo che la Centrale non chiude – se accadesse sarebbe a rischio la sicurezza dell’intero sistema energetico, è stato detto – ma che allo stato attuale non è prevista nessuna riconversione da carbone a gas.

Non è questione di essere pro o contro il carbone piuttosto che il gas. Il problema è che, di fronte a queste affermazioni, pensare che Emiliano propone di trasferire l’approdo Tap a Brindisi per trasformare la centrale a gas non so se fa ridere per la boutade o piangere per la presa in giro.”

giovedì 11 Gennaio 2018

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