“Serata intensa con tante persone, tanti amici, a Canosa, al Museo dei Vescovi, per parlare del ‘bene nostro’ (Edipuglia). Molto interesse e grande amicizia nei miei confronti da parte di tutti i canosini.” Così Giuliano Volpe ha commentato la presentazione del suo libro “Il Bene Nostro” tenutasi a Canosa, nell’androne del Palazzo Fracchiolla, il 4 maggio 2019.
Prendendo le mosse dalla sua esperienza, tra il 2014 e il 2018, di Presidente del Consiglio superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT, organo al quale ha attribuito un ruolo particolarmente attivo nella recente fase della radicali riforme del patrimonio culturale, Giuliano Volpe affronta una serie di temi, sui quali è intervenuto in vario modo negli scorsi anni e continua a fare sentire la sua autorevole voce: le soprintendenze uniche, i musei autonomi e il sistema museale nazionale, il paesaggio e il turismo culturale, la Convenzione di Faro e la partecipazione dei cittadini, la formazione e la ricerca, le professioni dei beni culturali e il lavoro, l’archeologia pubblica e la gestione dal basso, l’accesso ai dati e la liberalizzazione delle immagini, e molti altri temi ancora dell’articolato e complesso mondo del patrimonio culturale. Tra questi la Fondazione archeologica canosina come esempio di gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico della città di Canosa di Puglia.
Sono intervenuti: don Felice Bacco,Monsignore della Cattedrale San Sabino,Sandro Sardella, curatore del Museo dei Vescovi, l’autore professor Giuliano Volpe, ordinario di archeologia cristiana e medievale all’Università di Foggia. A dialogare con l’autore, Luciana Fredella, book blogger per Giallo e Cucina. Per i saluti istituzionali : Mara Gerardi, assessore alla cultura del comune di Canosa di Puglia;Rosa Anna Asselta, presidente FIDAPA; Anna Maria Fiore, presidente Pro Loco; Sergio Fontana, presidente della Fondazione Archeologica Canosina; Renato Tango, amministratore della Tango Renato – Servizi per l’archeologia e il turismo; Susanna Pastore per il Comitato Biblò; Brigida D’Elia per il Club per l’UNESCO Canosa.
Questo libro è, soprattutto, la testimonianza viva di un ininterrotto impegno militante e di una forte passione culturale e civile da parte di un archeologo che ha sempre associato la didattica e la ricerca universitaria alla politica culturale.