Cronaca

Canosa, periferia abbandonata a se stessa fra incuria e disinteresse

Sabino Del Latte
Canosa - foto di venerdì 15 maggio
Alcune riflessioni su un tema che indigna tutti. Ma alla fine chi fa qualcosa?
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Come può una città così ricca di storia, cultura e archeologia essere abbandonata a se stessa? Quali fattori hanno portato a determinare l’attuale situazione di incuria della periferia? Tante domande, tante riflessioni ma alla fine nessuna risposta.

Canosa di Puglia, anno dopo anno, ha assistito a un processo di involuzione difficile da comprendere, soprattutto dal punto di vista delle responsabilità e del senso etico e civile. Non nascondiamoci, l’evidenza è sotto gli occhi di tutti e qualcuno dovrà prima o poi affrontare questo argomento.

E’ triste per un cittadino canosino assistere a tutto ciò ma se da una parte c’è chi si indigna, dall’altra c’è chi invece continua imperterrito nel rendere questa situazione sempre più insostenibile.

Ognuno di noi, come giusto che sia, esalta le proprie origini, le proprie tradizioni ma si è mai chiesto quale sia in realtà il pensiero di un semplice turista o appassionato di archeologia proveniente da altre località relativamente alle condizioni delle nostre periferie? Che giudizio potrà mai maturare un individuo che in prossimità della nostra piccola cittadina, non può far altro che ammirare strade e vicoli piene di buche, erbacce, sterpaglie o addirittura di indumenti o rifiuti abbandonati? Di certo per niente positivo.

E’ più che sufficiente effettuare una piccola uscita in macchina o a piedi per comprendere quale sia in realtà lo stato attuale dei fatti. Basti pensare ad esempio alla Strada Provinciale 59, quella che per capirci ci permette di poter raggiungere Cerignola partendo dalla nostra piccola stazione ferroviaria, oppure alla stessa Via Cerignola che costeggiando la nostra zona industriale ci permette l’ingresso in città dal versante opposto alla SP59.

E non finisce qui, perché altri esempi come via Anfiteatro che ci porta ai piedi del “Castello”, il nostro centro storico o la stessa SS93 venendo da Barletta, non sono da meno. Riflettere è più che doveroso perché in fin dei conti, abbandonare i propri rifiuti in periferia senza un perché è da veri e propri gretti ed irresponsabili.

Al contrario, sarebbe ideale se le autorità competenti decidessero di attuare, in base alle esigenze economiche, un totale restyling con taglio delle erbacce, nuovi manti e segnaletiche così da poter restituire a Canosa un decoro che forse ha perso da molti anni.

Molti di voi ricorderanno sicuramente la visita del Ministro dei Beni Culturali Bonisoli nel maggio 2019 come anche la volontà da parte del nostro concittadino Lino Banfi di poter candidare Canosa di Puglia Patrimonio dell’Unesco. Tante buone idee, tanti buoni propositi ma il quesito resta soltanto uno: riuscireste ad immaginare Canosa ricevere un qualsiasi riconoscimento regionale, nazionale o internazionale con uno stato di incuria del genere? Francamente tutto ciò risulta alquanto complicato.

Da una parte un progresso dal punto di vista civile della popolazione e dall’altra meno slogan e maggiore impegno da parte della politica tutta migliorerebbe la situazione.

domenica 17 Maggio 2020

(modifica il 16 Giugno 2022, 16:12)

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