Con una nota del Dipartimento promozione della salute, del benessere sociale e dello sport della Regione Puglia, indirizzata ai direttori generali delle Asl, è stato chiesto alle aziende sanitarie locali di attivare dalla giornata di oggi tutti i posti letto necessari al trattamento dei pazienti COVID, secondo lo scenario ipotizzato al 6 novembre ed al 30 novembre.
Uno scenario che non si prospetta dei migliori, così come riportato nella relazione predisposta dalla Direttrice dell’Area “Epidemiologia e Care Intelligence” dell’A.Re.S.S., aggiornata al 27/10/2020, e che prevede per la Bat la necessità al 6 novembre di 107 posti letto, al 20 novembre di 194 posti letto e al 30 novembre di 281 posti letto.
Per far fronte a tale richiesta sono stati sospesi tutti i nuovi ricoveri degli ospedali che le Asl intendono individuare quali strutture deputate al trattamento dei pazienti Covid, riprogrammando le attività sanitarie sugli altri ospedali no-Covid.
A tale “urgenza” si aggiunge anche quella dei pronto soccorso di Andria e Barletta che, a causa dell’incremento degli accessi, sono in affanno per la carenza di personale. Ciò ha spinto il Dg della Asl Bt, sentiti i Direttori dei Dipartimenti delle Aree Chirurgiche e Mediche, a mobilitare d’urgenza 5 medici per il Pronto soccorso di Andria e altrettanti medici per quello di Barletta.
Anche il 118 di Andria fa registrare un raddoppio, dal 20 ottobre scorso, di richieste di aiuto soprattutto a causa Covid, con 6 interventi a turno per ogni singola postazione sino ad arrivare a non meno di 70 interventi quotidiani.
Una situazione preoccupante, a cui si potrebbe in parte porre rimedio con il buonsenso, senza aspettare Dpcm o controlli da parte delle forze dell’ordine, e rendere più stabile adottando comportamenti volti alla riduzione del contatto tra persone per rallentare il contagio. Ognuno di noi può e deve fare la sua parte.