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Giornata della Donna, poche mimose e a caro prezzo: colpa delle gelate

La Redazione
Mimose.
L'anticipo di primavera di fine gennaio ha avviato le fioriture che sono state drasticamente bloccate dal gelo di fine febbraio
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Oggi, 8 marzo, per la festa della Donna, poche mimose in giro per la Puglia e dai fiorai avranno prezzi incrementati anche del 20 per cento rispetto all’anno scorso. Colpa dell’andamento climatico delle scorse settimane: l’anticipo di primavera di fine gennaio ha avviato le fioriture che sono state drasticamente bloccate dal gelo di fine febbraio. E così va anche per tutte le altre colture.

Mentre
non si hanno ancora notizie della richiesta di calamità da siccità
avanzata per il 2017, già si fanno i conti dei danni causati dalla
recente ondata di maltempo. “Passiamo da un evento estremo all’altro –
dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia – Ma noi
agricoltori siamo davvero in balia del vento, lasciati completamente
soli a combattere con avversità che continuano a peggiorare”. Il
passaggio del gelo siberiano sui campi pugliesi ha prodotto danni che
possono essere stimati solo in via del tutto approssimativa. “Il peggio
deve ancora venire – spiega Rossi – Moltissime coltivazioni, e l’ulivo
in particolare, hanno subito compromissioni
all’apparato vegetativo che
si stimeranno soltanto nella prossima campagna”. E intanto numerose
aziende, per l’incertezza climatica, hanno dovuto sospendere la maggior
parte dei contratti di lavoro. “Rischiamo seriamente un crollo delle
giornate lavorative – spiega Confagricoltura Puglia – Moltissimi
lavoratori hanno dovuto incrociare le braccia e non per protesta, ma
proprio per l’impossibilità di andare nei campi”.

E
la situazione non accenna a migliorare. L’andamento altalenante delle
temperature è nettamente al di sopra delle aspettative per il periodo
. E
nonostante le piogge degli ultimi giorni, la Puglia non è ancora uscita
dall’emergenza idrica iniziata nel 2017.
I livelli registrati negli
invasi regionali sono tutti al di sotto della media. La diga di Occhito
sul Fortore, gestita dal Consorzio per la bonifica della Capitanata,
indica alla data di ieri 6 marzo, una disponibilità di 143.174.600
contro i 213.105.800 registrati esattamente un anno fa. E mentre le
scorte idriche non accennano ad aumentare, le temperature sotto lo zero
registrate a fine febbraio hanno danneggiato in modo irrecuperabile le
colture orticole e frutticole della regione.

“Parliamo
da anni di siccità e di eventi climatici estremi, ma forse non ci siamo
mai trovati di fronte a una situazione come quella che si sta
verificando quest’anno”, afferma il presidente di Confagricoltura
Puglia, Donato Rossi. La conta dei danni è in corso, ma i dati
sono destinati a crescere in modo esponenziale, proprio a causa della
combinazione dei due eventi.

A
essere seriamente danneggiate sono in particolare le colture arboree.
“La fioritura già iniziata di mandorli e ciliegi – spiegano da
Confagricoltura – è stata bloccata dalle gelate e questo si ripercuoterà
ovviamente sul prodotto”.
I campi coltivati a ortaggi (carciofi,
finocchi, cavoli) sono stati letteralmente rasi al suolo dall’ondata di
freddo e la conseguenza già tangibile è un’impennata dei prezzi al
dettaglio, ben oltre il 20%. Situazione un po’ diversa per quel che
riguarda il pomodoro da industria (prodotto in cui la Puglia primeggia):
il danneggiamento delle produzioni in campo non avrà in tanto
ripercussioni sul prezzo al dettaglio, quanto sulle relazioni
industriali fra produttori e trasformatori.

Per
gli uliveti di Puglia la situazione è ancor più drammatica.
Tutta
l’area a nord della provincia di Bari, l’hinterland, e buona parte della
provincia di Foggia sono state duramente colpite dal gelo siberiano di
fine febbraio. “Registriamo delle vere e proprie lacerazioni causate dal
freddo intenso sulle piante – spiega il presidente regionale di
Confagricoltura – le cui conseguenze si vedranno soltanto nel corso
della prossima campagna olearia”.

Confagricoltura Puglia chiede alla Regione e al Ministero per le Politiche agricole che
venga sbloccata la richiesta di risarcimenti per i danni provocati
dalla siccità nel 2017 e che si arrivi a una stima, almeno provvisoria
ma certificata, dei danneggiamenti causati dal gelo.

“Bisogna
affrontare l’emergenza tenendo ben presente che – dice Donato Rossi –
sulla partita climatico-ambientale si gioca il futuro dell’agricoltura
pugliese, e italiana in generale. Rispetto alla crisi idrica, certamente
destinata ad aggravarsi nelle prossime settimane, e al ripetersi
periodico di eventi meteorologici estremi bisogna avere il coraggio di
disegnare politiche di resilienza che vadano da una diversa gestione
delle risorse (quella idrica in primo luogo, ma anche quelle finanziarie
e in particolare i fondi dello sviluppo rurale) alla definizione di
nuove forme di assicurazione e di garanzia che siano adeguate ai
cambiamenti in atto”.

giovedì 8 Marzo 2018

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