Cultura

“Disinformazia”, presentato a Canosa il libro di Francesco Nicodemo

Dalila Di Gioia
Presentazione di Disinformazia a Canosa
L'evento si è tenuto ieri, 16 dicembre, presso il ristorante Casa 28 di Canosa di Puglia
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L’avvento dei social network, e soprattutto la loro diffusione a livello mondiale, ha dato il via ad un netto cambiamento sociale. L’autorevolezza dei giornali, le linee editoriali, e soprattutto il rispetto e la fiducia nei confronti della classe politica sono tutti valori che hanno subìto una forte scossa che ne ha minato le fondamenta. Con i social tutto sembra a misura d’uomo, la libertà di scrivere sulle pagine dei politici rafforza l’idea che un commento volgare possa cambiare il mondo. Gli algoritmi tendono poi a polarizzare l’attenzione in base a quello che ricerchiamo e a quello che già ci piace. Si creano così delle “stanze digitali” fatte di persone con gli stessi interessi, si annulla il confronto e sparisce la verità: ciascuno è convinto di avere ragione perché la propria opinione è condivisa da folti gruppi online. Come può la politica, in questo scenario, riappropriarsi del proprio ruolo all’interno del dibattito pubblico?

Se ne è parlato ieri, 16 dicembre, presso il ristorante Casa 28 a Canosa, nel corso della presentazione di Disinformàzia, libro di Francesco Nicodemo, esperto di comunicazione nello staff del Presidente del Consiglio. L’incontro è stato organizzato dai Giovani Democratici. “La disinformazione esiste, ma non è la disinformazione che fa perdere le elezioni – ha esordito l’autore -. Le elezioni si perdono quando un partito non è in grado di proporre un’alternativa credibile e che sia in grado di convincere.”

Un messaggio di positività, che sposta l’attenzione dalle macerie alla costruzione di una nuova politica che voglia costruire in uno scenario nuovo, molto diverso da quello di un decennio fa. “La politica deve riaprire un dibattito pubblico costruttivo e la rete deve essere strumento di partecipazione della comunità – ha spiegato Nicodemo -. La vera domanda è: la democrazia rappresentativa può superare la disinformazione? La risposta è sì. La via da percorrere non è quella di una legge, che non potrà mai domare un flusso incontenibile di utenti online, ma è quella della formazione dei cittadini, della trasparenza e della responsabilità sociale. Il politico deve rinnovarsi sulla base della credibilità e, soprattutto, dell’empatia con il cittadino”.

Dalila Di Gioia

domenica 17 Dicembre 2017

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